venerdì 21 ottobre 2011

L'ingorgo e il sistema

Pedalando nel traffico, facendo slalom tra un serpentone di automobili accodate e immobili, entro in una piazza statuto satura, dove come in una spirale le auto entrano ma non hanno più possibilità di uscire.
Tutto rimane bloccato, e ogn'uno di loro è lì, seduto nelle sua lamiera, vedendo solo il suo tentativo di uscire da un incrocio infernale causato da tanti altri che lì proprio non ci dovrebbero essere.
Basterebbe fare un passo indietro e guardarsi dal di fuori per rendersi conto del paradosso in cui si è finiti, andarsi ad incastrare come topi in trappola in un ingorgo disperato che noi stessi stiamo creando.
Questa è una metafora della vita dell'uomo, per cui tutti si tende a fare la scelta più facile, non ragionando alle sue conseguenze, producendo il sistema a cui poi si cercherà di ribellarsi.
In bicicletta è diverso, come puoi sfilare tranquillo in mezzo a quell'incrocio ti senti capace di fare lo stesso con un sistema al quale ti senti estraneo e da cui forse ti illudi di non essere sfiorato.

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